Monday, March 17, 2014

Forsyth's Tea Room: tè e fette di torta ad Edimburgo

L'insegna che ci guida verso la Forsyth's Tea Room.
Che bello passeggiare per le vie di Edimburgo, seguire un buon consiglio, e ritrovarsi in una delle tea room più carine di sempre! Siamo a gennaio ma il sole ci sorprende nella capitale scozzese e ci permette di camminare instancabili per la città senza soffrire il freddo invernale, godendoci a pieno le meraviglie del centro. Ci sfuggono anche gli italianissimi rintocchi incorporati dell'ora di pranzo imminente, tanto siamo rapiti da tutt'altra bellezza. Castello, monumenti, museo dei ritratti fotografici, negozi di whisky, di kilt, di biscotti al burro, ... tutto ci attira e ci affascina indistintamente! Ma alle tre passate lo stomaco langue e cerchiamo allora quel posticino consigliatoci, un po' incerti su dove possa essere. Del resto, eravamo passati così tante volte sulla High Street e non ce ne eravamo mai accorti. Eppure, poco dopo, ritornando sulla via che ci sembrava così famigliare, eccola lì, l'insegna della Forsyth's Tea Room, come apparsa per la magia di quando si cerca qualcosa e la si trova inaspettata, a condurci a sé attraverso una piccola stradina interna.

Fila di copri teiera, nella Forsyth's Tea Room.


Arriviamo nella sala da tè più confusamente carina di sempre. Una stanza strettina, un lunghissimo tappeto multicolore sotto i nostri piedi, i muri di pietra, i tondi tavolini ordinati, le mensole affollate di oggettini e stranezze che ricordano la casa di una nonna un po' estrosa o la camera di un bambino delle favole. Ricami ad uncinetto appesi come piccoli arazzi di un castello di tè ci ricordano di stare comodi in un luogo confortevole ad accogliente come un salottino famigliare, una cucina in una casetta nel bosco. Piattini dai colori sgargianti troneggiano ovunque, fiorellini veri e finti ricordano un allegro prato, e anche se fuori è ancora gennaio, lì dentro è già primavera. Guardiamo sorridendo la fila di copri teiere, appese come panni puliti all'aria aperta: ce ne sono di ogni forma e colore, nell'ordinata confusione della sala da tè.





I dettagli di un tavolino alla Forsyth's Tea Room.

Scegliamo il tavolino più grande, uno degli ultimi, più vicino ai giocosi decori fiabeschi, un po' appesi, un po' esposti, un po' messi lì, solo per gli occhi di chi restringe l'occhiata e nota i dettagli più spiritosi. La tovaglietta gialla rallegra il tavolino con dei fiorellini magri in un vasetto di vetro, due appuntiti contenitori di sale e di pepe e una vaschetta porta zucchero coperta da un tenerissimo cerchietto frangiato all'uncinetto. Il menù è vario, deliziosissimo. Ci sono diversi tipi di tè, e si può scegliere se si preferisce una "mug" un po' più grande, o solo una "cup", una tazza più piccina. Ci sono torte, pasticcini, "pies" di ogni genere e varietà, e c'è una signora a prendere gli ordini e a preparare la nostra merenda. Questa signora è alta, leggera, dalla voce cordiale e affabile e dai capelli quasi blu. Mi sembra una fata madrina coi suoi modi gentili e pacati, le sue chiacchiere allegre, le sue tazze spaiate. Ci porta le grandi fette di torta che abbiamo ordinato insieme al nostro tè bollente, in tazze di colori e forme diverse: è tutto scombinato nella Forsyth's Tea Room, come sulla tavola del ricevimento di "Alice nel Paese delle Meraviglie", dove c'è un po' di tutto, mischiato, arruffato, un girotondo di bricchi e cucchiai, forchette e piattini impazziti. 


La signora turchina ci saluta tantissimo quando è ora di andare e da dietro il bancone dei dolci la vediamo sistemare qualche bustina di tè, ripiegare un asciugamano, ammucchiare i nostri piattini diversi ormai vuoti e reimmergersi nel suo mondo incantato in una viuzza nascosta di High Street. Lasciamo quel piccolo angolo di magia ripromettendoci di tornare nella nostra prossima volta ad Edimburgo, per una dolce fetta di torta e un momento in un mondo confuso e felice. Rivediamo alla sera la signora dai capelli quasi blu camminare verso casa con una piccola valigia. Attraversa la strada e ci vede, allora si ferma sul marciapiede e ci saluta dall'altro lato del corso, con la stessa allegria e gli stessi modi incantati. Chissà cosa porta nella sua valigetta, forse i piattini più vispi e le forchettine più allegre, forse dei fiori  loquaci o una tazza impacciata o forse una fetta di torta rimasta da gustare alla sera con un tazza di tè.


Interno della Forsyth's Tea Room.








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