Donne come fiori, questo è splendido. Piccoli, coriacei, infaticabili fiori, che parlano senza peccato, che danzano in piazza Navona, che sposano i principi azzurri anche se diventano tenebre.
La mafia, quello spaventevole 'fatto umano'. Di nuovo la mafia, col suo nome ridico e orrido, larvato negli anfratti delle vite più semplici, nelle esistenze fastose degli uomini miseri, in quei paesi arroventati dal sole di Sicilia, la bella.
La mafia - sbruffona, insolente crisalide di parassita - pesante manaccia di un giardiniere beffardo che strappa arrogante quei fiori, sgualcendone i petali, incrinando gli steli.
Ma salde sono le radici dei fiori innamorati, invisibili i bulbi dei germogli che non muoiono mai veramente. Non muoiono mai neanche le pensate parole di Rita Atria. Rita che sshhh sta zitta! sshhh non parlare! perché le voci si ammazzano qui, nel giardino di sterpi. Eppure non tacciono gli incauti pensieri della piccola Rita, nemmeno sulla cima di quell'alto palazzo, né svaporano in volo - mortale inaccettabile volo - ma riportano a Rita le ali perdute.
Ogni fiore ha un nome-destino, se mai esiste un destino, un nome taciuto, scambiato, temuto per la sua fortitudine donna e leggera. Piera Aiello, si chiama, quel fiore di campo indomabile che tutt'ora non smette di crescere nelle crepe di asfalto riarso, cercando la luce del sole anche da una gabbia di vetro per proteggere tutto il buono rimasto contro i barbari rovi che sono ancora... la mafia - sterpaglia feroce che aggroviglia le menti senz'aria, dimentica le favole insegnate ai bambini, abbassa bruscamente le teste sotto il peso di una corona ferrosa pitturata di oro.
Saveria Antiochia chiama le cose per nome. Chiama le cose per nome perché solo così non fanno paura, chiama le cose, i nomi, un nome più di ogni altro: Roberto. Ma Roberto non torna, è rimasto sulla porta di casa di Ninni - il cuore trafitto di spari, l'animo salvo. Non torna Roberto né tornano gli altri, spezzettati, divorati, disciolti dalla noncuranza che impera, dagli interessi più beceri, dalla terrorizzante paura di accorgersi che la mafia "è nelle nostre menti".
Avete ragione, fiorellini innamorati e senza colpa, i vostri petali sono divenuti pietra invincibile, le vostre salde parole sono soffi di vento incessante a Partanna, in Sicilia, ovunque ci sia bisogno di sentire che ci siete stati, che ancora ci siete.
C'è stato uno spettacolo teatrale ieri, si intitola "Pi amuri - ballata per fiori innamorati".
Ci sono tre ragazze, una compagnia - la Compagnia del Bivacco - e un teatro pieno di gente che rimane stupefatto a guardarle, a capirle, di nuovo dolorosamente memore di ogni cosa.
Grazie a Viandanti Teatranti per aver ospitato una creazione imperdibile per ogni persona di questo Paese stupendo che abbiamo. Grazie alla Compagnia del Bivacco, per quello che avete costruito.
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